Robert Schumann Frauenliebe und leben, op. 42 Testi di Adelbert von Chamisso

ROBERT SCHUMANN

Frauenliebe und leben, op. 42
Testi di Adelbert von Chamisso

N. 1 – SEIT ICH IHN GESEHEN

Seit ich ihn gesehen,
Glaub’ ich blind zu sein;
Wo ich hin nur blicke,
Seh’ ich ihn allein;

Wie im wachen Traume,
Schwebt sei Bild mir vor,
Taucht aus tiefstem Dunkel,
Heller nur empor.

Sonst ist licht und farblos,
Alles um mich her,
Nach der Schwestern Spiele,
Nicht begehr’ ich mehr,

Möchte lieber weinen,
Still im Kämmerlein;
Seit ich ihm gesehen,
Glaub ich blind zu sein.

N. 1 – DA QUANDO L’HO VEDUTO

Da quando l’ho veduto,
credo di essere divenuta cieca.
Dovunque volgo lo sguardo,
vedo lui soltanto.

La sua immagine mi sta davanti
come se lo sognassi ad occhi aperti;
ed emerge ancora più luminosa
dalla profonda oscurità.

Quant’altro mi circonda
è senza luce né colore.
I giuochi delle sorelle
non mi attirano più.

Vorrei piuttosto piangere,
sola, nella mia cameretta.
Da quando l’ho veduto,
credo di essere divenuta cieca.

N. 2 – ER, DER HERRLICHSTE VON ALLEN


Er, der Herrlichste von allen,
Wie so milde, wie so gut!
Holde Lippen, klares Auge,
Heller Sinn und fester Mut!

So wie- dort in blauer Tiefe,
Hell und herrlich jener Stern,
Also er an meinem Himmel,
Hell und herrlich, hehr und fern.

Wandle, wandle deine Bahnen;
Nur betrachten deinen Schein,
Nur in Demut ihn betrachten,
Selig nur und traurig sein!

Höre nicht mein stilles Beten,
Deinem Glücke nur geweiht;
Darfst mich niedre Magd nicht kennen,
Hoher Stern der Herrlichkeit!

Nur die Würdigste von allen,
Darf beglücken deine Wahl,
Und ich will die Hohe segnen,
Viele tausendmal.

Will mich freuen, dann und weinen,
Selig, selig bin ich dann,
Sollte mir das Herz auch brechen,
Brich, o Herz, was liegt daran?

N. 2 – EGLI, IL PIÙ MERAVIGLIOSO DI TUTTI

Egli è il più meraviglioso di tutti;
quanto è dolce, quanto è buono!
soavi labbra, sguardo limpido,
mente serena, saldo cuore!

Come lassù nel profondo azzurro del cielo
splende chiara e magnifica quella stella,
così egli sta nel mio cielo,
splendente e magnifico, eccelso e lontano.

Segui pure il tuo cammino;
ch’io possa soltanto contemplare la tua luce;
contemplarla umilmente
ed essere così beata e infelice.

Non udire la mia silenziosa preghiera;
essa è dedicata soltanto alla tua felicità;
tu, stella di sublime altezza,
non devi conoscere me, umile ancella!

Soltanto sulla più degna di tutte
potrà cadere la tua scelta,
rendendola beata;
e io benedirò mille e mille volte l’eccelsa.

Voglio rallegrarmi e piangere;
sarò beata,
beata anche se il cuore mi si debba spezzare;
spezzati, cuore, che importa?

N. 3 – ICH KANN’S NICHT FASSEN, NICHT GLAUBEN

Ich kann’s nicht fassen, nicht glauben,
Es hat ein Traum mich berückt:
Wie hätt’ er doch unter allen,
Mich Arme erhöht und beglückt?

Mir war’s er habe gesprochen:
« Ich bin auf ewig dein »
Mir war’s ich träume noch immer,
Es kann ja nimmer so sein.

O, lass im Traume mich sterben,
Gewieget an seiner Brust,
Den seligen Tod mich schlürfen,
In Tränen unendlicher Lust.

N. 3 – NON RIESCO A COMPRENDERLO NÉ A CREDERLO

Non riesco a comprenderlo né a crederlo;
è stato un sogno quello che mi ha incantato.
Come egli avrebbe potuto 
innalzare fra le altre
me, poveretta, a tanta felicità?

A me sembra ch’egli abbia detto:
“Sono tuo per sempre”.
Mi sembra di sognare ancora;
questo non può esser vero.

Oh, che io muoia nel sogno,
cullata sul tuo cuore;
ch’io assapori dolcemente la morte
nelle lagrime di un infinito gaudio.

N. 4 – DU RING AN MEINEM FINGER

Du Ring an meinem Finger,
mein goldenes Ringelein,
Ich drücke dich fromm ad die Lippen,
Dich fromm an das Herze mein

Ich hatt, ihn ausgeträumet,
Der Kindheit friedlich schönen Traum,
Ich fand allein mich, verloren,
Im ödem unendlichen Raum.

Du Ring an meinem Finger,
Da has du mich erst belehrt,
Hast meinem Blick erschlossen,
Des Lebens unendlichen, tiefen, Wert.

Ich will ihm dienen, ihn lieben
Ihm angehören ganz,
Hin selber mich geben und finden,
Verklärt mich in seinem’ Glanz.

N. 4 – O ANELLO CHE M’ADORNI IL DITO

O anello che m’adorni il dito,
mio anellino d’oro,
io ti premo religiosamente sulle labbra,
ti premo religiosamente sul cuore.

M’ero destata dal bel sogno
della serena fanciullezza;
e mi trovavo sperduta
 in un vuoto sterminato.

O anello che mi adorni il dito,
tu mi hai dato il primo insegnamento,
hai schiuso al mio sguardo l’infinito,
profondo valore della vita.

Voglio servirlo, 
voglio amarlo, 
appartenergli tutta; 
abbandonare me stessa
e ritrovarmi trasfigurata nel suo splendore.

N. 5 – HELFT MIR, IHR SCHWESTERN

Helft mir, ihr Schwestern,
Freundlich mich schmücken,
Dient der Glücklichen heute, mir.
Windet geschäftig,
Mir um die Stirne,
Noch der blühenden Myrthe Zier.

Als ich befriedigt,
Freudigen Herzens,
Sonst dem Geliebten im Arme lag,
Immer noch rief er,
Sehnsucht im Herzen,
Ungeduldig den heutigen Tag.

Helft mir, ihr Schwestern,
Helft mir verschenchen,
Eine törichte Bangigkeit;
Dass ich mit klarem,
Äug’ ihn empfange,
Ihn die Quelle der Freudigkeit.

Bist, mein Geliebter,
Du mir erschienen,
Gibst Du mir Sonne, deinen Schein?
Lass mich in Andacht,
Lass mich in Demut,
Lass mich verneigen dem Herren mein.

Streuet ihm, Schwestern,
Streuet ihm Blumen,
Bringet ihm knospende Rosen dar.
Aber euch, Schwestern,
Grüss ich mit Wehmut,
Freudig scheidend aus eurer Schar.

N. 5 – AIUTATEMI, SORELLE

Aiutatemi amorosamente, sorelle,
 ad adornarmi; servitemi,
oggi che sono la più felice; 
avvolgete ancora 
intorno alla mia fronte
industriosamente l’ornamento del mirto fiorito.

Quando in passato,
 appagata, felice nell’animo,
ero nelle braccia dell’amato,
egli sempre invocava
con la bramosia nel cuore
questo giorno.

Aiutatemi sorelle,
aiutatemi a scacciare
una stolta ambascia; 
che io lo accolga
con occhi limpidi,
poiché egli è la fonte della gioia.

Tu mi sei apparso, 
amato mio; 
sole, mi dai il tuo splendore? 
Fa ch’io mi prostri
con devozione ed umiltà 
avanti al mio signore.

Spargete, sorelle, 
spargete fiori
sul suo cammino,
portategli boccioli di rose. 
Ma a voi sorelle,
io do un mesto saluto,
nonostante mi separi
con gioia dalla vostra schiera.

N. 6 – SÜSSER FREUND, DU BLICKEST

Süsser Freund, du blickest
Mich verwundert an,
Kannst es nicht begreifen,
Wie ich weinen kann.

Lass der feuchten Perlen
Ungewohnte Zier
Freudig hell erzittern
In dem Auge mir.

Wie so bang mein Busen,
Wie so wonnevoll!
Wüsst’ ich nur mit Worten,
Wie ich’s sagen soll:

Kommt und birg dein Antlitz,
Hier an meiner Brut,
Will ins Ohr dir flüstern,
Alle meine Lust.

Weisst du nun die Tränen,
Die ich weinen kann,
Sollst du nicht sei sehen,
Du geliebter Mann:

Bleib’ an meinem Herzen,
Fühle dessen Schlag,
Dass ich fest und fester,
Nur dich drücken mag.

Hier an meinem Bette,
Hat die Wiege Raum,
Wo sie still verberge,
Meinen holden Traum!

Kommen wird der Morgen, 
Wo der Traum erwacht,
Und daraus dein Bildnis,
Mit entgegenlacht.

N. 6 – DOLCE AMICO, TU MI GUARDI

Dolce amico, tu mi guardi
pieno di stupore,
non puoi capire
come io possa piangere.

Lascia che l’insolito vezzo
di umide perle 
tremoli gioiosamente 
nei miei occhi.

Come ansioso è il mio cuore,
come pieno di gioia!
oh, sapessi trovare le parole 
per dirti questo:

Vieni e nascondi il tuo volto qui,
sul mio petto;
voglio sussurrarti all’orecchio
tutta la mia gioia.

Ora tu sai di che lagrime
mi è dato piangere; 
ma tu non le devi vedere,
amor mio.

Resta sul mio cuore,
senti il suo palpito;
che soltanto
possa stringerti forte,
sempre più forte.

Qui, accanto al letto,
c’è spazio per una culla, 
dove si cela silenziosamente 
il mio dolce sogno.

Verrà poi il giorno
in cui il sogno sarà realtà; 
e da esso la tua immagine
mi verrà incontro sorridendo.

N. 7 – AN MEINEM HERZEN

An meinem Herzen, an meiner Brust,
Du meine Wonne, du meine Lust!
Das Glück ist die Liebe, die Lieb’ ist das Glück,
Ich hab’s gesagt und nehm’s nicht zurück.

Hab’ überschwenglich mich geschätzt,
Bin überglücklich aber jetzt.
Nur die da sängt, nur die da liebt
Das Kind, dem sie die Nahrung gibt.

Nur eine Mutter weiss allein
Was lieben heisst und glücklich sein.
0, wie bedaur’ ich doch den Mann,
Der Mutter glück nicht fühlen kann!

Du lieber, lieber Engel, du,
Du schauest mich an und lächelst dazu:
An meinem Herzen, an meiner Brust,
Du meine Wonne, du meine Lust!

N. 7 – VIENI SUL MIO CUORE

Vieni sul mio cuore, sul mio petto,
tu che sei la mia delizia e la mia gioia!
La felicità è l’amore, l’amore è felicità; 
l’ho detto e non mi disdico.

Mi sono abbandonata ad entusiastici trasporti, 
ma ora sono anche più felice;
solo chi nutre con il suo seno
il bambino sa quanto lo ama.

Solo una madre sa che cosa significa
amare ed essere felice. 
Oh, come compiango gli uomini,
a cui non è dato conoscere la felicità che prova una madre!

O caro, caro angelo,
tu mi guardi e sorridi;
stringiti al mio cuore, stringiti al mio petto,
mia delizia, mia gioia!

N. 8 – NUN HAST DU MIR DEN ERSTEN SCHMERZ GETAN

Nun hast du mir den ersten Schmerz getan,
Der aber traf.
Du schläfst, du harter unbarmherziger Mann,
Den Todesschlaf.
Es blicket die Verlass’ne vor sich hin,
Die Welt ist leer.
Geliebet hab’ich und gelebt, ich bin
Nich leben mehr.
Ich zieh’ mich in mein Inneres still zurüch,
Der Schleier fällt,
Da hab’ ich dich und mein verlor’nes Glück,
Du meine Welt!

N. 8 – MI HAI DATO ORA IL PRIMO DOLORE

Mi hai dato ora il primo dolore,
ma esso mi ha colpito nel profondo.
Tu dormi, 
duro, inesorabile uomo,
dormi il sonno della morte.
La derelitta guarda innanzi a sé; 
il mondo è vuoto. 
Ho amato e vissuto; 
non sono più viva. 
Mi raccolgo silenziosa in me stessa; 
tutto è finito;
così ora ti ho, mia perduta felicità,
mio mondo!

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