Presentazione di Gesù al tempio, 1529

Romanino (Gerolamo Romani) - Olio su tavola - cm 188 x 140

La tavola, firmata e datata, rappresenta un punto fermo nel catalogo del pittore bresciano. Fra le opere meglio conservate di Romanino, non è però documentata dalle fonti se non a partire dal 1826, quando viene ricordata in una guida di Brescia; è verosimile quindi che provenga in origine da un contesto diverso da quello bresciano. Nel 1529, anno di realizzazione del dipinto, Romanino si trovava infatti a Salò per eseguire un quadro con Sant’Antonio da Padova (oggi nel duomo), ed è pertanto verosimile che la Presentazione al tempio sia stata realizzata per un committente di quest’area del Garda. La gestualità pacata e devota delle figure, la rigorosa simmetria della scena e lo sfondo architettonico dimostrano un’adesione alle formule compositive di Moretto, divenuto in quegli anni un fondamentale punto di riferimento nell’ambito della pittura bresciana. I colori smaglianti e accesi denunciano invece l’influenza della pittura veneziana, mentre in alcuni dei volti dei personaggi di secondo piano si riconosce una ricerca ritrattistica che riconduce a Tiziano. A sinistra si vedono Giuseppe e Maria, mentre in primo piano un’ancella si inginocchia portando in dono le due colombe della tradizione ebraica. A destra il sacerdote sostiene il Bambino sull’altare, circondato da un gruppo di personaggi veri e convincenti come autentici ritratti.

Presentazione di Gesù al tempio
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