Madonna col Bambino e i Santi Pietro e Paolo, Ansovino e Gerolamo (Madonna della Candeletta), 1488 - 1490
Carlo Crivelli - Olio su tavola - cm 218 × 75
La tavola giunse a Brera dalla cattedrale di San Domenico a Camerino insieme a un significativo gruppo di opere: il pannello con i Santi Ansovino e Girolamo, all’epoca non riconosciuto come parte dello stesso polittico e ceduto alle Gallerie dell’Accademia di Venezia, il Trittico di Camerino e la Crocifissione, a lungo ritenuta parte dell’identico complesso decorativo. Secondo le ipotesi più recenti, la Madonna della Candeletta coinciderebbe con lo scomparto centrale di un polittico a due registri, commissionato nel 1488 per l’altare maggiore della cattedrale di Camerino dal cappellano Bartolomeo di Angelo Consuli e probabilmente danneggiato dal rovinoso terremoto che distrusse la cattedrale nel 1799. Nonostante le mutilazioni e i ritocchi che nel corso dell’Ottocento ne hanno modificato significativamente l’aspetto, l’opera è certamente una delle più misteriose e suggestive della Pinacoteca, fonte di inesauribile fascino per la profusione di elementi decorativi e per la compiaciuta esibizione di scorci illusionistici con cui Crivelli impreziosisce l’intera composizione, senza peraltro dare vita a uno spazio credibile e prospetticamente misurato: una ineguagliabile testimonianza dell’originalità con cui Crivelli rielabora i principi cardine del Rinascimento centroitaliano. La Madonna, dall’ovale innaturalmente perfetto e dalle lunghissime mani sofisticate, offre al Bambino una pera che forse simboleggia la dolcezza della Redenzione. Le due figure sono sotto una pergola costruita con rami intrecciati dove stanno frutti allusivi alla Passione e morte di Gesù. La candela, fermata sul gradino da una goccia di cera, il vaso di fiori e i frutti sul gradino sono immaginati come offerti da chi osserva, che in questo modo è coinvolto nello spazio dipinto.