Il Ritrovamento del corpo di San Marco, 1562 - 1566

Tintoretto (Jacopo Robusti) - Olio su tela - cm 396 x 400

Nel 1562 Tommaso Rangone, il “guardian grande” della Scuola di San Marco a Venezia, commissionò a Tintoretto un ciclo pittorico raffigurante le storie del santo, che l’artista realizzò entro il 1566; la serie di grandi teleri, di cui faceva parte il Ritrovamento conservato in Pinacoteca, era dedicata alla vita del santo e a fatti miracolosi legati alla sua storia. L’opera raffigura l’istante in cui, mentre i veneziani estraggono i cadaveri dalle tombe alla ricerca di San Marco, questi appare e li ferma con gesto imperioso, dato che il suo corpo è già stato estratto dal sepolcro in fondo alla sala e giace ai suoi piedi; la presenza dell’indemoniato sulla destra della composizione accresce il tono miracoloso dell’episodio, cui assiste il committente abbigliato nelle vesti consoni al suo rango. Abile narratore, l’artista mette in scena il miracolo come se questo si svolgesse su un palcoscenico e forza le pose degli “attori” in movimenti scomposti ed enfatici: lo spettatore è trascinato nel cuore della vicenda grazie allo scorcio vertiginoso, che imprime allo spazio una straordinaria accelerazione in profondità accompagnata dallo scorrere della luce sulle arcate; il buio è attraversato da lampi di luci che sottolineano gli elementi cruciali del racconto, enfatizzano i volumi dei corpi ed esaltano il bianco innaturale dei cadaveri.

Il Ritrovamento del corpo di San Marco
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